Usi ancora i mestoli di legno? Ecco il trucco per sanificarli ed eliminare batteri e muffe

Il mestolo di legno resta uno degli utensili più amati nelle case italiane per la sua capacità di non graffiare pentole e padelle, la resistenza nel tempo e la versatilità nell’uso quotidiano. Tuttavia, il legno è anche un materiale poroso e tende ad assorbire odori, sapori, residui di cibo e umidità: questa caratteristica, mentre lo rende particolarmente efficace in cucina, comporta anche dei rischi di igiene. A differenza degli utensili in acciaio o plastica, la sua natura assorbente porta spesso, nel tempo, a depositi invisibili di batteri e alla possibile formazione di muffe, soprattutto nelle incisioni o nei tagli superficiali. Ecco perché è essenziale una sanificazione profonda e regolare, ben oltre il semplice lavaggio con acqua e sapone.

Perché i mestoli di legno sono così diffusi – e perché destano preoccupazione

La presenza dei mestoli di legno nelle cucine è diffusa e storica. Sono scelti perché:

  • Non alterano le proprietà degli alimenti durante la cottura, a differenza di certi utensili in plastica che possono rilasciare sostanze indesiderate con il calore.
  • Non graffiano il fondo delle pentole, nemmeno quelle con rivestimento antiaderente.
  • Conservano una lunga durata, soprattutto se trattati e puliti in modo corretto.

Allo stesso tempo, proprio la porosità del legno trasforma questi utensili — se non adeguatamente puliti — in potenziali ricettacoli di germi, batteri e spore fungine. Nelle cucine professionali sono infatti banditi, proprio per la difficoltà oggettiva nel mantenere alti standard igienici. Il semplice uso della lavastoviglie o un lavaggio veloce con la spugna non è sufficiente: i residui infilati nelle fibre del legno continuano a rappresentare un rischio per la salute, facilitando la formazione di colonie batteriche e, nel caso peggiore, di muffe visibili e invisibili.

Il trucco per sanificare davvero i mestoli di legno

Nonostante queste criticità, è possibile ridurre drasticamente il rischio di contaminazione con una sanificazione casalinga efficace, riconosciuta anche dall’USDA Forest Products Laboratory e ormai consolidata:

Prima fase: Lavaggio e immersione in acqua bollente

Dopo il normale lavaggio con sapone neutro e acqua calda, il passo chiave è:

  • Immergere i mestoli in acqua bollente per almeno 5 minuti. Questo fa dilatare le fibre del legno, espellendo i residui più profondi e inattivando i batteri presenti sulla superficie.

La bollitura a 100°C per almeno cinque minuti è sufficiente secondo studi di laboratorio per inattivare i batteri di superficie, soprattutto se questa pratica diventa periodica e preventiva. Il calore aiuta non solo a disinfettare, ma anche a rimuovere odori persistenti e sostanze organiche intrappolate nelle fibre.

Seconda fase: Trattamento sbiancante e deodorizzante

  • Preparare una miscela composta da 2 cucchiai di bicarbonato di sodio e il succo di mezzo limone.
  • Applicare la pasta sul mestolo ancora caldo e strofinare energicamente con una spazzola morbida o direttamente con le mani.

Questa operazione sfrutta l’azione abrasiva e leggermente sbiancante del bicarbonato, che aiuta ad eliminare gli odori e a decorticare delicatamente la superficie, mentre l’acido citrico del limone favorisce la denaturazione delle proteine batteriche e neutralizza i composti responsabili dei cattivi odori e delle impurità derivanti dagli alimenti.

Terza fase: Essiccazione e sterilizzazione a caldo

  • Dopo il trattamento, si può esporre rapidamente il mestolo alla fiamma di un fornello, ruotandolo per 5-7 secondi nella parte funzionale.

Questa fase elimina l’umidità residua, sterilizza ulteriormente la superficie e inibisce la proliferazione di muffe future. Chi la prova sentirà lievi schiocchi o vedrà espellere vapore: è questo il segnale che l’umidità interna viene spinta all’esterno, lasciando il legno asciutto e più igienico.

I rischi reali legati ai mestoli di legno e come gestirli

Molti temono i mestoli di legno proprio per la loro caratteristica di assorbire sostanze, ma è importante chiarire che il rischio dipende soprattutto dalla cura e dalla manutenzione che si dedica all’utensile. Un mestolo abbandonato bagnato nel lavello o riposto ancora umido diventa ideale per la crescita di muffe, anche invisibili ad occhio nudo. I principali rischi sono:

  • Contaminazione incrociata con batteri (come Salmonella o Escherichia coli) se usato sia su crudo che su cotto senza adeguata pulizia.
  • Formazione di muffe dovute all’umidità intrappolata nelle fibre.
  • Proliferazione invisibile di germi se lavato solo superficialmente.

Per contrastare tutto ciò, ecco alcune buone pratiche:

  • Lavare sempre subito dopo l’uso e mai lasciarli immersi a lungo in acqua o con residui di cibo attaccati.
  • Essiccare perfettamente ogni mestolo prima di riporlo.
  • Procedere periodicamente con la sanificazione profonda sopra descritta, magari ogni quindici giorni o a seconda della frequenza di utilizzo.
  • Valutare attentamente lo stato di usura: un mestolo eccessivamente scheggiato o con evidenti crepe andrebbe sostituito per evitare annidamento di batteri che nemmeno una sanificazione intensiva può più debellare.

Alternative e confronto tra materiali per gli utensili da cucina

Il legno resta una scelta apprezzata anche per le sue proprietà antibatteriche naturali, come emerso in alcuni studi che lo confrontano all’acciaio e alla plastica, in particolare sul lungo periodo. Tuttavia, la cura richiesta è più alta rispetto ad altri materiali. Gli utensili in acciaio e quelli in materiali compositi o plastici richiedono meno attenzione dal punto di vista igienico, ma offrono sensazioni d’uso e durate molto differenti. La scelta dell’utensile dipenderà dal tipo di piatto cucinato, dalle preferenze personali e dalla regolarità con cui si è disposti ad effettuare la manutenzione.

Per chi non vuole rinunciare al calore, all’aspetto classico e alla funzionalità dei mestoli di legno, la soluzione non è eliminarli, ma adottare una rigorosa routine di igiene e manutenzione. Solo così si può continuare ad usarli in totale sicurezza, sfruttandone appieno i vantaggi senza rischi per la salute.

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