Il colesterolo è una componente fondamentale per il nostro organismo: partecipa alla formazione delle membrane cellulari, alla sintesi degli ormoni steroidei e alla produzione della vitamina D. Tuttavia, quando i suoi livelli nel sangue superano i valori consigliati, può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari come infarto e ictus. Proprio per questo motivo è consigliato controllare periodicamente la colesterolemia attraverso specifici esami del sangue in modo da individuare eventuali situazioni di rischio e intervenire precocemente.
Gli esami indispensabili per monitorare il colesterolo
Per valutare correttamente i livelli di colesterolo è necessario effettuare un prelievo di sangue che viene analizzato in laboratorio. Gli esami più comuni e importanti includono:
- Colesterolo totale: misura la quantità complessiva di colesterolo presente nel sangue, includendo sia il colesterolo “buono” (HDL) che quello “cattivo” (LDL), insieme ai trigliceridi. Questo è il primo parametro che viene valutato durante un check-up di routine e indica un quadro generale dello stato lipidico.
- Colesterolo HDL: chiamato anche “colesterolo buono”, è importante perché aiuta a eliminare il colesterolo in eccesso dalle arterie, riducendo così il rischio di accumuli e placche. Valori elevati di HDL sono considerati protettivi contro le malattie cardiovascolari.
- Colesterolo LDL: spesso definito “colesterolo cattivo”, tende a depositarsi sulle pareti delle arterie favorendo l’aterosclerosi. Un livello alto di LDL aumenta sensibilmente il rischio di eventi cardiaci.
- Trigliceridi: sono grassi che derivano in buona parte dall’alimentazione e sono considerati un ulteriore fattore di rischio se presenti in quantità eccessiva.
Questi valori sono generalmente espressi in mg/dL. Gli esami possono essere richiesti dal medico in presenza di familiarità per malattie cardiovascolari, pressione arteriosa elevata, diabete, sovrappeso, oltre i 40 anni o se si assumono farmaci specifici come le statine.
Quando e come effettuare gli esami
La misurazione dei livelli di colesterolo può essere effettuata a qualsiasi età, ma è particolarmente raccomandata a partire dai 40 anni, fascia nella quale il rischio cardiovascolare tende ad aumentare. Tuttavia, se si hanno altri fattori di rischio (ipertensione, diabete, familiarità, sovrappeso, fumo), il medico può prescrivere gli esami anche in età più giovane.
Il prelievo di sangue destinato all’analisi dei lipidi deve essere eseguito a digiuno da almeno 12 ore per evitare che l’alimentazione recente alteri i valori. Si consiglia di attendere almeno sei settimane dopo una malattia o, per le donne, dopo il parto, per accuratezza dei risultati.
I risultati vanno interpretati dal medico, che analizzerà sia il quadro lipidico sia gli altri elementi clinici e familiari, per valutare la necessità di cambiamenti nello stile di vita, l’attività fisica o il ricorso a terapie farmacologiche.
Valori di riferimento e interpretazione
Per comprendere se si ha il colesterolo alto, è importante confrontare i risultati delle analisi con i valori di riferimento riconosciuti dalla comunità scientifica. Nella tabella seguente vengono indicati i valori principali associati a diverse fasce di rischio cardiovascolare:
Parametro | Valore (mg/dL) | Livello | Rischio Cardiovascolare |
---|---|---|---|
Colesterolo totale | < 200 | Basso, desiderabile | Basso |
Colesterolo totale | 200-239 | Borderline alto | Moderato |
Colesterolo totale | ≥ 240 | Alto | Alto |
Colesterolo LDL | < 130 | Basso, desiderabile | Basso |
Colesterolo LDL | 130-159 | Borderline alto | Moderato |
Colesterolo LDL | > 159 | Alto | Alto |
Colesterolo HDL | < 40 (uomini); < 50 (donne) | Basso | Alto |
Colesterolo HDL | > 60 | Alto (protettivo) | Basso |
Un valore di colesterolo totale superiore a 200 mg/dL può suggerire un rischio aumentato. Un colesterolo LDL oltre i 130 mg/dL rappresenta un rischio moderato; sopra i 160 mg/dL il rischio è elevato. Al contrario, livelli alti di colesterolo HDL sono una protezione contro le patologie cardiovascolari, mentre valori bassi di HDL, soprattutto sotto ai 40 mg/dL negli uomini e ai 50 mg/dL nelle donne, aumentano il rischio di malattie cardio-cerebrovascolari.
I trigliceridi, infine, dovrebbero restare sotto i 150 mg/dL; livelli maggiori possono indicare una predisposizione a rischi metabolici e vascolari.
La prevenzione: stile di vita e monitoraggio
Dopo aver eseguito gli esami per il colesterolo è fondamentale adottare comportamenti che aiutino a mantenere i valori entro il range ottimale. Il monitoraggio periodico è cruciale soprattutto se si presentano fattori di rischio come l’età avanzata, la presenza di malattie croniche, l’ipercolesterolemia familiare o la necessità di farmaci per il controllo del colesterolo.
La prevenzione passa da una serie di accorgimenti:
- Alimentazione bilanciata con riduzione dei grassi saturi e preferenza per frutta, verdura, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva.
- Attività fisica regolare che aiuta ad alzare il colesterolo HDL e ridurre LDL e trigliceridi.
- Limitazione di fumo e alcol: il fumo riduce l’HDL, l’alcol in eccesso può aumentare trigliceridi e colesterolo.
- Controllo del peso per evitare sovrappeso e obesità.
- Gestione della pressione arteriosa e della glicemia.
In caso di valori elevati e rischio cardiovascolare alto, il medico potrà valutare il ricorso a terapie farmacologiche (come statine o ezetimibe), monitorando l’efficacia con esami periodici.
La diagnosi precoce, abbinata a uno stile di vita sano, è la strategia migliore per mantenere sotto controllo il colesterolo e salvaguardare la propria salute cardiaca.