L’acqua piovana rappresenta una risorsa preziosa e sempre più utilizzata sia per l’irrigazione delle piante che in alcune applicazioni domestiche. Questa pratica, ampiamente adottata in diversi contesti europei, permette di ridurre il consumo di acqua potabile e favorisce uno stile di vita più sostenibile, oltre a garantire benefici per la salute delle piante e del suolo. Tuttavia, è fondamentale approfondire le sue caratteristiche chimiche e valutare eventuali impurità e la presenza o meno di calcare.
Caratteristiche dell’acqua piovana: calcare e impurità
L’acqua piovana si distingue dall’acqua del rubinetto principalmente per la sua bassa durezza. Non contiene calcare, cioè carbonato di calcio e magnesio, responsabile dei residui bianchi che spesso si notano su superfici e foglie annaffiate con acqua dura. Questa caratteristica è particolarmente rilevante per le piante sensitive al calcare, che possono soffrire accumuli e danni se annaffiate a lungo con acqua ricca di minerali. Alcuni esempi di queste piante sono le azalee, ortensie e diversi tipi di felci calcare .
L’acqua piovana non solo è priva di calcare, ma è generalmente anche esente dai processi di clorazione e dall’aggiunta di sostanze chimiche utilizzate negli acquedotti cittadini. Questo la rende particolarmente adatta all’uso in giardino e per l’irrigazione di orti e piante da appartamento, assicurando uno sviluppo più sano delle radici poiché non altera il pH del terreno o ne modifica la composizione minerale acqua piovana .
Impiego in ambito domestico: vantaggi e precauzioni
Utilizzare l’acqua piovana anche per alcune attività domestiche può rappresentare un’importante fonte di risparmio, soprattutto se si considera che nei paesi europei quasi il 50% dell’acqua utilizzata in casa non viene impiegata per usi potabili . I principali impieghi includono:
- Irrigazione di orti, giardini e piante da interno, sfruttando la naturalità dell’acqua e prevenendo l’accumulo di minerali nocivi per le radici.
- Lavaggio di automobili e biciclette, assetto in cui non è richiesta acqua potabile e si evita la formazione di aloni di calcare.
- Riempimento di fontane ornamentali e laghetti artificiali, dove l’assenza di calcare rallenta la formazione di incrostazioni e prolunga la vita degli impianti di pompaggio.
- Lavaggio pavimenti o superfici esterne, rendendo la pulizia più semplice e prevenendo i tipici inestetismi dovuti al calcare.
- Sistemi di scarico dei WC, ove consentito dalla normativa locale, consentendo un importante abbattimento del consumo di acqua potabile.
Va sottolineato che, benché l’acqua piovana non presenti calcare e sia scarica di minerali indesiderati per molte applicazioni, non è di norma adatta a scopi alimentari o per l’igiene personale senza un trattamento specifico. Durante il percorso verso il punto di raccolta può infatti raccogliere polvere, residui organici, agenti inquinanti e talvolta batteri o microrganismi, specialmente se i tetti e i canali di scolo non vengono mantenuti puliti .
Acqua piovana e impurità: cosa bisogna sapere
L’acqua piovana, al momento della precipitazione, è generalmente pulita ma, attraversando l’atmosfera, può assorbire particolati, polveri sottili, residui di combustione e altri inquinanti. La quantità e la tipologia di impurità assorbite dipendono dal livello di inquinamento atmosferico locale e dalla distanza percorsa dalle nubi. Quando la pioggia raggiunge le superfici di raccolta, può inoltre raccogliere ulteriori contaminanti come residui di fogliame, deiezioni di uccelli e altre impurità depositate su tetti, grondaie e serbatoi .
Per queste ragioni, prima dell’utilizzo domestico (soprattutto se in lavatrice, per il lavaggio di indumenti o superfici interne), è fortemente consigliato dotarsi di un impianto di filtraggio che elimini le impurità grossolane, in combinazione magari con un sistema di disinfezione se necessario. In caso di irrigazione, invece, il rischio è molto più contenuto perché le piante, a differenza dell’uomo, non sono sensibili a eventuali batteri ambientali, e i residui organici presenti nell’acqua possono anzi risultare utili come nutrimento aggiuntivo.
Filtrazione e raccolta dell’acqua
Le moderne cisterne e sistemi di raccolta prevedono spesso griglie e filtri che trattengono foglie, rami, polveri grossolane e piccoli detriti, riducendo il rischio di intasamenti e di accumulo di impurità nocive. Esistono inoltre filtri più sofisticati, come canalizzazioni anti-batteriche e sistemi a carbone attivo, che migliorano ulteriormente la qualità dell’acqua raccolta.
Benefici ambientali ed economici
Raccogliere e sfruttare l’acqua piovana non comporta solo vantaggi per le piante e il risparmio familiare, ma anche per l’ambiente nel suo complesso. Questa modalità permette:
- Una riduzione significativa del consumo di acqua potabile, con conseguente diminuzione dei costi in bolletta.
- Un minore prelievo di acqua dalle falde e dagli acquedotti, contribuendo a preservare le risorse idriche naturali.
- La diminuzione del deflusso superficiale durante le piogge intense, che può aiutare a prevenire l’erosione dei terreni e limitare il rischio di alluvioni locali.
- Una minore immissione di residui chimici e minerali nei suoli, favorendo un suolo più sano e fertile sul lungo periodo .
Permettendo un uso più efficiente delle risorse idriche, l’acqua piovana rafforza l’autonomia dei nuclei familiari e delle comunità e riduce la pressione sulle infrastrutture pubbliche.
Limiti e suggerimenti per un uso sicuro
Pur essendo priva di calcare e solitamente povera di sostanze chimiche, l’acqua piovana può presentare impurità che ne limitano l’utilizzo per scopi sanitari e culinari, se non previa filtrazione e disinfezione accurata. La manutenzione regolare dei sistemi di raccolta e lo svuotamento e pulizia periodica delle cisterne sono fondamentali per mantenere alta la qualità dell’acqua.
Infine, è consigliabile verificare sempre le normative locali riguardo l’uso dell’acqua piovana in ambito domestico, poiché in alcune regioni l’impiego in servizi igienici o in lavatrici potrebbe essere soggetto a restrizioni o richiedere sistemi a norma di legge.
In sintesi, l’acqua piovana per irrigare (e in parte per la casa) si rivela una scelta ecologica, economica e salutare: non contiene calcare e presenta livelli di impurità solitamente contenuti, anche se potenziabili tramite appositi sistemi di raccolta e filtrazione. Il suo corretto impiego migliora la qualità delle coltivazioni, riduce i costi e contribuisce alla tutela dell’ambiente.