Non usare questo sgrassatore potente: ecco cosa contiene e perché è pericoloso

Gli sgrassatori potenti vengono spesso scelti per risolvere le situazioni più difficili di sporco, ma la loro composizione chimica può nascondere insidie notevoli per la salute e per l’ambiente. Dietro la promessa di igiene profonda, questi prodotti contengono sostanze aggressive che possono avere effetti seri non solo sulle superfici, ma anche su chi li usa abitualmente e sul luogo in cui vengono dispersi dopo l’uso. Analizzare cosa c’è davvero dentro uno sgrassatore e capire perché è meglio evitarlo consente di fare scelte più consapevoli nella propria casa.

Ingredienti critici: cosa c’è dentro uno sgrassatore potente

La maggior parte degli sgrassatori industriali contiene una gamma di tensioattivi di sintesi e di derivazione petrolifera, sostanze create in laboratorio e non facilmente biodegradabili. Tra i componenti più comuni, si trovano:

  • Ethanolamine: composti che servono per emulsionare grassi e oli, ma possono essere irritanti per pelle e occhi, e dannosi se inalati o ingeriti. Alcune di queste sostanze sono anche potenzialmente corrosive e possono attaccare materiali come l’alluminio e alcune plastiche, rendendole opache e meno resistenti nel tempo.
  • Lauramine oxide: ha un buon potere detergente ma è anch’essa di derivazione petrolifera e di difficile smaltimento.
  • Tensioattivi non ionici e anionici come SLES e PPG: questi composti, ricavati dal petrolio, sono noti per il loro effetto sgrassante, ma anche per la loro scarsa biodegradabilità e tossicità in ambiente acquatico.
  • Benzisothiazolinone: un conservante che può causare reazioni allergiche e ha effetti tossici sull’ambiente.
  • Siliconi e allergeni del profumo: spesso di sintesi, sono poco amichevoli nei confronti della salute e dell’ambiente.
  • Sostanze acide o basiche forti: come acido solforico o soda caustica, presenti soprattutto negli sgorgatori, facilmente responsabili di ustioni cutanee, lesioni oculari gravi e danni irreversibili alle superfici.

Questi ingredienti, presi singolarmente, possono sembrare innocui in piccole quantità, ma la combinazione proposta dagli sgrassatori potenti genera una miscela difficile da gestire su più livelli.

Perché sono pericolosi: effetti sulla salute e sull’ambiente

Le sostanze contenute negli sgrassatori potenti agiscono su due fronti: il primo riguarda direttamente l’utente, il secondo incide sull’ambiente.

Rischi per la salute

  • Irritazione cutanea e oculare: molti componenti, come le ethanolamine e altri tensioattivi, sono classificati come irritanti; il contatto prolungato può originare secchezza, dermatiti, e nei casi più gravi, ustioni.
  • Corrosività: alcune sostanze possono letteralmente corrodere la pelle e i tessuti, causando lesioni difficili da trattare. Per esempio, l’acido solforico presente negli sgorgatori è estremamente corrosivo e va manipolato con precauzioni rigorose, inclusi guanti e occhiali protettivi.
  • Effetti sistemici: se inalati o ingeriti accidentalmente, alcuni composti possono essere velenosi o interferire con il sistema endocrino, portando a disturbi ormonali o a problemi di salute a lungo termine.

Impatto ambientale

  • Inquinamento acquatico: gli sgrassatori rilasciano sostanze tossiche per gli organismi acquatici, provocando effetti a lunga durata su ecosistemi delicati. La mancata biodegradabilità di molti costituenti aggrava il problema, favorendo l’accumulo permanente.
  • Smaltimento complicato: la presenza di conservanti, siliconi e fragranze di sintesi rende il prodotto di difficile eliminazione e può contribuire a contaminazioni accidentali sia in casa sia negli impianti di depurazione.

Non sono disponibili dati ecotossicologici completi sulla maggior parte delle miscele, ma studi sulle singole sostanze confermano una tossicità elevata e la capacità di interferire con la flora e la fauna acquatica, con danni che si manifestano anche a distanza di tempo.

Superfici e materiali in pericolo

Oltre ai rischi diretti per la persona e l’ambiente, uno sgrassatore potente può danneggiare irreversibilmente molte superfici domestiche e strumenti di lavoro.

  • Corrosione di metalli: le ethanolamine, ad esempio, sono particolarmente corrosive sull’alluminio, materiale spesso utilizzato in cucina, per le biciclette e nei piccoli elettrodomestici.
  • Danneggiamento di plastiche e vernici: tensioattivi forti, conservanti e acidi possono opacizzare, rompere o deteriorare verniciature e componenti in plastica, compromettono la brillantezza originale e accelerano l’usura.
  • Rischio per superfici delicate: marmo, granito, acciaio inox, legno trattato e materiali sintetici sono spesso incompatibili con queste miscele aggressive, che provocano macchie, corrosioni e perdita di resistenza.

Non solo: i danni sono spesso irreversibili, costringendo alla sostituzione precoce di oggetti e generando ulteriori rifiuti.

Precauzioni d’uso e alternative più sicure

Se è davvero indispensabile l’uso di uno sgrassatore potente, è fondamentale rispettare alcune buone pratiche:

  • Leggere con attenzione le istruzioni e i tempi di azione, proteggere sempre mani e occhi con guanti e occhiali idonei.
  • Non usarli in ambienti chiusi e mai a scopo preventivo, per evitare rischi di inalazione e contaminazione delle superfici.
  • Verificare la presenza di tappo di sicurezza per bambini, con apertura a doppio movimento, come stabilito dalla normativa europea.
  • Conservare in luoghi non accessibili ai minori, possibilmente in armadi chiusi e lontano da fonti di calore.

Fortunatamente, esistono alternative ecologiche altrettanto efficaci per la pulizia profonda:

  • Bicarbonato di sodio e aceto: due rimedi semplici, economici e privi di rischi significativi per la salute e l’ambiente.
  • Soluzioni di sapone di Marsiglia: detergente delicato e biodegradabile, ideale per superfici delicate.
  • Tensioattivi di origine vegetale: facilmente reperibili nei prodotti ecologici certificati, sono sicuri e non aggressivi.

Questi metodi rappresentano un ritorno alle origini: pulizia efficace, costi contenuti, nessun rischio per le persone né per la natura.

Rinunciare agli sgrassatori potenti, quindi, significa tutelare salute, ambiente e beni materiali, puntando su una pulizia consapevole e sostenibile, senza sacrificare il risultato finale.

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