Lavori nelle pulizie? Ecco la paga minima che devi ricevere per legge ora

Nell’attuale scenario lavorativo italiano, chi svolge lavori nelle pulizie gode di una tutela crescente grazie ai recenti rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro e agli adeguamenti dei minimi retributivi. È fondamentale conoscere i propri diritti in merito alla paga minima garantita per legge, poiché questi valori, aggiornati periodicamente, rappresentano lo strumento principale per contrastare sfruttamento e lavoro nero.

Quali sono i minimi salariali: imprese di pulizie e multiservizi

Dal 1° luglio 2025 entra in vigore il rinnovato Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le Imprese di Pulizia e Multiservizi, riguardante circa 600 mila lavoratori in Italia. Questi lavoratori registrano un aumento contrattuale del 16,6% sui minimi tabellari rispetto al periodo precedente. Questo incremento si traduce, per chi è inquadrato al livello medio (cioè il secondo livello, solitamente il più diffuso), in un incremento della busta paga di circa 215 euro mensili. Nell’arco contrattuale, quindi fino al dicembre 2028, l’aumento complessivo raggiunge la somma di circa 5.700 euro per addetto.

Le tabelle retributive 2025 per i vari livelli del CCNL imprese di pulizia sono le seguenti:

  • Settimo livello: 1.176,00 euro
  • Sesto livello: 1.224,00 euro
  • Quinto livello: 1.267,00 euro
  • Quarto livello: 1.344,00 euro
  • Terzo livello: 1.396,00 euro
  • Secondo livello: 1.441,00 euro
  • Primo livello/Quadri: 1.580,00 euro + indennità di funzione di 30 euro

Questi sono gli importi lordi mensili minimi stabiliti dal contratto nazionale. In ogni caso, nessun lavoratore assunto da un’impresa del settore pulizie può essere retribuito al di sotto di questi importi, salvo che vi siano accordi integrativi migliorativi.

Addetti alle pulizie domestiche: cosa cambia rispetto alle imprese

Quando il lavoro di pulizia è svolto in ambiente privato, come colf o badante presso le famiglie, si applicano i minimi retributivi fissati dal contratto nazionale relativo al lavoro domestico. Anche per il 2025, è previsto l’aggiornamento automatico in base all’inflazione, seppur l’aumento sia piuttosto contenuto (circa lo 0,96% rispetto al 2024). Le tabelle aggiornate sono rese pubbliche dalle associazioni di categoria e si applicano obbligatoriamente dal 1 gennaio 2025 in tutto il territorio.

Per alcune figure comuni si avranno queste retribuzioni minime:

  • Baby sitter: 7,10 euro l’ora (livello BS)
  • Colf livello B: 6,68 euro l’ora
  • Badanti conviventi (con persona non autosufficiente, livello Cs): 1.137,86 euro al mese

Questi dati sono riferiti alla paga lorda; al netto delle ritenute, l’importo effettivo percepito potrebbe essere inferiore, ma nessun accordo può stabilire un salario inferiore a questi minimi.

Elementi da conoscere sul lavoro nel settore pulizie

Tipologie di impiego e garanzie contrattuali

Gli addetti alle pulizie possono lavorare:

  • Per imprese di servizi (aziende specializzate, con appalti pubblici o privati e personale assunto con CCNL multiservizi o artigiani)
  • Come lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter – regolati dal relativo contratto nazionale)
  • Come autonomi (libero professionista o con partita IVA, situazione meno tutelata in termini di minimi salariali garantiti)

I lavoratori assunti regolarmente hanno sempre diritto a:

  • Stipendio non inferiore al minimo legale stabilito dal contratto di categoria
  • Contributi INPS versati regolarmente
  • Tredicesima, ferie retribuite, malattia, TFR e altri istituti previsti dalla legge e dai contratti
  • Orario di lavoro e straordinari regolamentati

Le imprese e le famiglie che non rispettano questi minimi sono soggette a sanzioni e rischiano contenziosi legali. Per approfondire tutte le norme e le garanzie del contratto, è possibile consultare anche la pagina dedicata su Wikipedia.

Come si verifica la corretta applicazione delle tabelle retributive

Per assicurarsi che la paga ricevuta sia corretta rispetto ai minimi stabiliti dalla legge e dal contratto, è consigliabile verificare ogni mese la busta paga confrontandola con le tabelle aggiornate al 2025. Se si rilevano discrepanze o se si è retribuiti con importi inferiori, si può segnalare la situazione alle organizzazioni sindacali di settore (Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILTrasporti), che forniscono consulenza gratuita e assistenza per il recupero degli importi non versati.

Il livello d’inquadramento contrattuale è indicato in busta paga: chi svolge principalmente compiti esecutivi e operativi di pulizia viene generalmente inquadrato ai livelli più bassi, ma la progressione di carriera permette di salire di livello a fronte di esperienza, responsabilità o compiti di coordinamento.

Un aspetto fondamentale riguarda poi l’orario di lavoro. Il salario minimo mensile presuppone il tempo pieno (circa 40 ore settimanali); per part-time il minimo sarà proporzionato alle ore lavorate, ma sempre rispettando i valori orari o mensili di riferimento. Anche per il lavoro domestico, la paga minima oraria o mensile deve essere applicata in relazione alla tipologia e al tempo di servizio convenuto.

Infine, lo scontrino di paga deve sempre essere dettagliato: oltre al netto pagato, devono essere visibili contributi previdenziali, eventuali trattenute, ratei di tredicesima, ferie e TFR maturato.

Rispettare i minimi retributivi stabiliti per legge e per contratto collettivo è la condizione necessaria per un lavoro regolare e tutelato. In un comparto dove ancora oggi il rischio di irregolarità è elevato, conoscere le cifre esatte e aggiornate diventa la prima difesa per chi lavora nel settore delle pulizie, sia in azienda che all’interno delle mura domestiche.

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